Se segui Reader’s Bench da un po’ di tempo ti sarai accorto come questa pagina sia gestita da normali lettori, che vogliono condividere e parlare di libri.
I libri sono intorno a noi, ogni esperienza, ogni cosa che facciamo è raccontata nelle pagine di un libro.
La novità degli ultimi anni, e Reader’s bench ne è una conferma, è che a parlare di libri non sono solo più i potenti critici sui quotidiani, ma i lettori !
Quelli che leggono in treno o prima di andare a dormire, proprio come te Reader!
Dai lettori e dalla community di Internet sono nati siti, blog, bellissime iniziative come quella che ti presentiamo oggi.
Pensoscrivo è un sito, che ti invito a visitare, gestito da un ragazzo, la cui idea unica e coraggiosa ha cambiato il modo di parlare di libri e di condividere questa passione.
Leggere Leggere Leggere è l’iniziativa lanciata da questo sito gestito da Alberto Schiariti.
L’idea è semplice e geniale allo stesso tempo: stabilire un giorno in cui ci si sarebbe incontrati per regale un libro ad uno sconosciuto.
La data è stata quella del 26 marzo 2010 e all’iniziativa hanno aderito moltissime persone che hanno organizzato flash mob in tutta Italia.
Un modo per diffondere la cultura, se si pensa alla bassissima percentuale di lettori nel nostro paese, ma anche per conoscere gli altri e comunicare oltre il muro dell’indifferenza che regna sovrano.
La prima volta che ho sentito parlare dell’iniziativa è stata attraverso il canale di Bluebeam310 e il Video Club del libro.
A quasi un anno di distanza da quel fatidico giorno,noi di Reader’s Bench, abbiamo l’opportunità di intervistare e parlare con Alberto Schariti, responsabile e ideatore dell’iniziativa.
Alberto Schiariti ha 22 anni è di Empoli e nonostante la sua giovane età è riuscito con la sua iniziativa a smuovere il web e la coscienza di migliaia di lettori.
Caro Alberto, ti ringrazio per aver deciso di concederci questa intervista. Devi sapere che molte cose accomunano Reader’s bench a Pensoscrivo: nati entrambi sul web, gestiti da giovani, con la voglia di condividere e la voglia di parlare di libri da lettore a lettore. L’iniziativa Leggere, leggere, leggere devi ammetterlo non ha precedenti. Come è nata l’iniziativa? Ti saresti mai aspettato un tale successo? Che cos’è per te il 26 marzo 2010?
Ciao! Intanto ringrazio voi per lo spazio che mi state concedendo e chiunque usi un po' del proprio tempo per leggere questa intervista. Altra piccola premessa: Pensoscrivo è il mio blog personale, che ho sì usato per lanciare l'iniziativa, ma principalmente perché non avevo altri mezzi. Da quest'anno, e vi rivelo quest'informazione in anteprima, ci sarà un vero e proprio sito ufficiale dove verrà spiegato bene cosa è Leggere, leggere, leggere! e tutte le cose che gli ruotano attorno. Tornando alle domande... Beh, è stata quasi una reazione naturale l'iniziativa, perché nonostante abbia 22 anni, è da quasi 10 anni che faccio il pendolare e (s)conosco centinaia di volti, ma non ho mai avuto modo di approcciarli. Ho visto che la situazione è un po' così per tutti e quindi un giorno, quasi come una sfida, ho lanciato l'iniziativa dal mio blog. Il riscontro è stato fenomenale e non mi aspettavo niente del genere! Il 26 Marzo 2010 è stato per me un giorno bellissimo, ma soprattutto una storia bellissima. Un'esperienza così semplice, ma allo stesso tempo potente, che viene da chiedersi perché non si sia mai fatta prima.
Ti saresti mai immaginato tanto successo? Incontri organizzati in tutta Italia, centinaia di libri condivisi e regalati a persone sconosciute. Chi sono le persone che hanno partecipato? Che tipo di libri hanno voluto condividere?
Come appunto dicevo, pensavo che questa sfida lanciata non sarebbe stata raccolta da molti, invece il passaparola ha fatto miracoli! Tramite le statistiche della pagina di Facebook, ho visto che principalmente il prototipo del partecipante all'iniziativa è fortemente donna e ha tra i 21 e i 35 anni. I libri sono stati i più disparati ed è davvero difficile farne una lista! Io personalmente ho regalato "Una bella differenza" di Marco Aime.
“Saltare insieme può far tremare la terra” e ancora “Ho bisogno di diffondere questo messaggio e di trasmettere agli altri l’importanza di un gesto”
Più che il bisogno di un paese, il tuo messaggio sembra quasi un bisogno personale. Quanto è importante per te la condivisione e la comunicazione? Cosa credi che manchi nella vita sociale del nostro paese?
A differenza di quanto si possa evincere dall'iniziativa, io non ho gran bisogno di tutta questa socialità. Anzi, neanche mi dispiace stare un po' da solo in treno con il mio libro, però penso che si sia raggiunto un eccesso di paura verso il prossimo e anche di menefreghismo. E' quindi importante ristabilire un po' di calore umano anche quando non ce n'è uno stretto bisogno. In fondo quello che vi chiedo è un piccolo gesto che può però essere tradotto su molti piani. Chissà che pian, piano qualcuno non smetta di sorpassare la fila...
Nel tuo sito/ blog/ diario che tieni aggiornato con le tue considerazioni sui fatti di cronaca e di costume, c’è anche una sezione dedicata ai libri che leggi. Com’è nata la tua passione per i libri? Qual è il tuo genere e se non ne hai uno, cosa ami leggere? Quando sei in treno, cosa noti nelle abitudini del viaggiatore lettore?
Inizialmente usavo direttamente il mio blog per le recensioni dei libri, poi ho scoperto aNobii e praticamente quella sezione ha traslocato là. Ultimamente sto collaborando anche con un altro sito (La Libreria Immaginaria) dove scrivo alcune recensioni. Riguardo alla passione dei libri, in realtà è molto fresca. Da piccolo leggevo parecchio, poi c'è stato un periodo di buio coinciso praticamente con la scuola. Dopo essermene "liberato" ho iniziato nuovamente a leggere con piacere. L'anno scorso sono arrivato quasi a quota 70 letture! Ho paura che rimarrà il mio record per un bel pezzo!
Non ho un genere particolare e mi piace spaziare. Leggo dai classici come Orwell, Pirandello, passando per Pennac & Benni, fino ad arrivare a Chuck Palahniuk. Amo Evangelisti e Vonnegut, ma il mio scrittore preferito è Douglas Adams.
Quando sono in treno noto sempre il classico sguardo tra lettori "voglio vedere cosa stai leggendo, ma non voglio esser notato". Anche quello un classico esempio di barriera da rompere!
Parlare e conoscere le persone sono i motivi per quali hai creato la tua pagina di Facebook? Mi piace il modo in cui ti rivolgi ai Fan di Leggere, leggere, leggere. Ormai sono più di 24.000, cosa chiedi loro? Di cosa si parla sulla pagina ufficiale dell’iniziativa?
In realtà il gruppo originale di Leggere, leggere, leggere aveva superato le 250.000 adesioni, ma ho dovuto chiuderlo perché ormai in troppi approfittavano della sua visibilità per pubblicizzarsi. La pagina di cui parli è quella nuova su cui effettuo controlli più stretti. Alla fine le regole da seguire sono veramente pochissime: si parla del mondo dei libri e lo si fa in maniera disinteressata. Non mi piacciono gli scrittori esordienti che in maniera egoista "spammano" le loro opere in barba alla buona educazione. E' un brutto modo di proporsi e rovina l'esperienza di chi viene sulla pagina per motivazioni "sane".
La tua battaglia contro l’anti-cultura, rappresentata da un certo tipo di televisione, è chiara. Come ti spieghi il fenomeno di una generazione più interessata al grande fratello che alla cultura? Perché in Italia, soprattutto tra i giovani, non si legge?
Questo è un argomento che mi sta molto a cuore. E' difficile fare un'analisi veloce su un fenomeno così complesso, ma ci provo. Nonostante io me la prenda spesso con la nuova generazione (di cui non faccio parte), penso che un ruolo fondamentale in questa decadenza, sia da ricercare nell'educazione dei genitori, spesso superficiale. E' però vero che un genitore non può plasmare come creta il proprio figlio e quindi il colpo di grazia è secondo me dato da chi controlla praticamente tutta l'informazione. Se in prima serata ci sono sempre programmi di basso livello, il mondo viene presentato come un colorato contenitore musicale pieno di ragazze che hanno almeno la quarta di seno e la politica viene trattata alla maniera delle supercazzole, come ci si può aspettare che un ragazzino, che principalmente si informa dalla TV, cresca con interessi diversi?
Iniziative come la tua, nate grazie all’idea di una persona e cresciuta grazie al consenso popolare, possono fare molto per diffondere il piacere di leggere. Cos’altro si potrebbe fare? O meglio, che cosa la scuola, le istituzioni possono fare per favorire la lettura?
Proprio la scuola dovrebbe cambiare completamente approccio al modo in cui propone la lettura. Essa è di per se qualcosa di personale e già il fatto che praticamente ogni libro letto a scuola è imposto (o al massimo fatto scegliere tra 2-3 dei soliti titoli) è un pesante blocco alla parte divertente della lettura. Dovrebbe essere insegnato il modo di trovare un libro, il modo per conoscere la storia del suo autore, zone in cui è possibile stare mezz'ora in santa pace con il proprio libro. Insomma, una rivitalizzazione e svecchiamento generale. Ho dovuto rileggere per conto mio dei libri che a scuola avevo odiato per poter capir meglio questo concetto.
Se dovessi consigliare un libro ad un tuo coetaneo, cosa gli consiglieresti e perché?
Può sembrare retorico, ma sicuramente 1984 di Orwell.
Presentazioni di volumi, fiere e manifestazioni dedicate al mondo dei libri, hai mai avuto la possibilità di parteciparvi? Cosa ne pensi? O credi che ci siano altri modi per far incontrare autori e lettori?
Non sono molto esperto di questo campo, ma ho partecipato da protagonista ad alcuni di questi incontri. Devo dire che sono positivi. L'interazione umana è sempre una spanna sopra le altre e spesso si fanno scoperte fantastiche. Magari scopri che quell'autore che pareva un po' con la puzza sotto il naso, in realtà è molto umano. Ogni tanto però si fanno pure scoperte spiacevoli!
Immagino che in un anno, ti siano arrivati tantissimi messaggi. Qual è e quali sono quelli che ti hanno più colpito? Cosa ti scrivono le persone a proposito del tuo progetto?
Il primo mese dopo aver lanciato l'iniziativa sono stato letteralmente sommerso da messaggi. Ho risposto a tutti e se qualcuno vi dirà il contrario è perché veramente non ho visto il loro messaggio. Sfortunatamente quelli che mi hanno più colpito sono i pochi negativi. C'erano persone che trovavano questo gesto inutile o addirittura fastidioso. C'era anche chi sosteneva che qualcuno mi pagasse per diffondere chissà quale messaggio! Bah, io spero che sia arrivato loro un libro!
Un anno è trascorso e siamo sicuri che stai organizzando un altro Leggere, Leggere, Leggere. Puoi darci qualche anticipazione sull’vento del 2011? Ci saranno novità rispetto all’edizione passata??
Come vi ho già anticipato, da quest'anno ci sarà una vera e propria pagina internet dove è spiegato per filo e per segno cos'è Leggere, leggere, leggere e come si fa. Ci sono altre novità in cantiere, ma dovrete pazientare ancora qualche giorno! Il cuore dell'iniziativa però rimane lo stesso e questo per me è fondamentale. Non voglio che si trasformi in un San Valentino qualsiasi!
Cosa ti aspetti dalla prossima edizione? Se dovessi creare uno slogan o una parola chiave per l’edizione 2011, quale sarebbe?
La mia paura è che sarà difficile replicare il successo della prima edizione. Lì c'era il fattore novità e tante altre combinazioni fortunate. Io ce la metterò tutta e spero che anche i lettori mi diano una mano! Slogan particolari? Leggere, leggere, leggere - Secondo Capitolo!
Ringrazio Alberto e con lui vi invito tutti partecipare alla Seconda Edizione di !
Tenete d'occhio la Facebook dell'iniziativa!