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31 marzo 2011

News| Novità dal mondo MOLESKINE




Quelle che vedete qui in alto sono solo alcune delle cover e delle agende di Moleskine Artist Marketplace. Un sito dove poter acquistare taccuini e agende customizzati. Fate un giro sul , certo alcuni hanno prezzi esorbitanti, ma posso assicurarvi che alcune creazioni sono più accessibili.





Lanciato in Asia e subito sold out, il taccuino dedicato al Piccolo Principe. Una collazione, edizione limitata, con una serie di agende ispirate al personaggio di Antoine de Saint-Exupéry. Spero che presto vengano lanciate anche nel nostro paese, date un'occhiata qui


 

Gardening Journal è lo strumento ideale se la tua passione è il giardinaggio.Hai bisogno di un taccuino dove scrivere i tuoi progressi, le tue prodezze da pollice verde? Questo fa proprio al caso tuo, schede informative, griglie e spazi per annotarsi la cura di piante e fiori. Per maggiori info vai qui


Per ricevere queste ed altre novità basta iscriversi alla newsletter sul sito di Moleskine. Un'azienda italiana che pensa e realizza progetti dal respiro internazionale.

Hanno lanciato un'iniziativa : Life in a bag  , nella quale, lasciando un messaggio, puoi raccontare i tre oggetti indispensabili che porti sempre in viaggio.

Anche noi abbiamo scritto di e su Moleskine, leggi l'articolo e parlaci della tua passione per questo taccuino leggendario!

Portate sempre con voi la vostra Moleskine?

A cura di Claretta 



UN UOMO DA ABBATTRE intervista ad ARIBERTO TERRAGNI

Ciao a tutti voi, Readers! 

Oggi sono qui per farvi conoscere meglio il lavoro di un giovane scrittore, Ariberto Terragni, autore di "Un uomo da abbattere".

Il tuo romanzo si intitola Un Uomo da Abbattere. Raccontaci della trama e del perché hai scelto questo titolo così forte.

La storia è quella di un reporter caduto in disgrazia che per varie vicissitudini di vita si trova a dover tornare nel suo paese natale, in provincia, dove spera di poter ritrovare un po' di tranquillità, ma è un'illusione: si accorgerà che per una personalità come la sua non può esserci pace. Il titolo nasce proprio da questa consapevolezza: in una società ad alto tasso di conformismo chi si chiama fuori non può che essere considerato un nemico, e quindi un soggetto da abbattere. 


Perché hai scelto proprio questa ambientazione?

La provincia di cui parlo è il contesto che conosco meglio, sono nato e cresciuto in questa zona, tra Milano e Como, ma penso che ogni lettore possa acclimatare la storia di Diego Moliterni dove preferisce, infatti volutamente non mi sono mai riferito ad una città in particolare. Credo che questa storia e i suoi personaggi possano essere trasposti in molti altri luoghi italiani.

I personaggi che descrivi nel romanzo sono ispirati a persone reali o sono frutto della tua fantasia?

Sai che non me lo ricordo più? Scherzi a parte, i personaggi vivono di tante influenze diverse, in generale ho preso ispirazione dalla vita di tutti i giorni, i caratteri sono modellati sulla base di personalità che ho conosciuto e che poi ho rimodellato in senso narrativo. La ragazza, in particolare, è frutto di questa contaminazione tra realtà e fantasia. 

Una cosa che mi ha colpito molto è che leggendo il tuo romanzo ci si rende conto di quanto studio letterario e filosofico hai affrontato nella tua formazione. Quanti e quali autori sono stati fonte d'ispirazione per questo libro?

Credo di essere quello che si dice uno scrittore/lettore. Non è un fatto così scontato. Lo studio della filosofia, dopo lo scempio scolastico, mi ha cambiato la vita. In senso generale Un uomo da abbattere risente del periodo in cui l'ho scritto (primavera 2008 n.d.r), quando ero molto preso dall'esistenzialismo: Sartre, ma soprattutto Camus, con il suo Straniero, e poi il Moravia de La noia, un romanzo che ho amato moltissimo, e il Saul Bellow di Un uomo in bilico. C'è anche assonanza con il titolo del mio romanzo, come vedi. Sono i libri che più mi hanno spinto a intraprendere il percorso romanzesco. Ma potrei andare avanti ancora a lungo parlando di libri.

Al di là del romanzo, quali sono invece le tue letture preferite? Hai qualcosa da consigliare agli altri Readers?

Cerco di dividere le mie letture tra saggi e romanzi. Se posso dare dei consigli, tra le letture recenti suggerisco la divertente Guida filosofica per tipi intelligenti, di Roger Scruton, opera divulgativa ma stimolante, oppure starei su un classico come Il mondo come volontà e rappresentazione, di Schopenhauer, intramontabile. In narrativa ti confesso che da qualche tempo ho un debole per Michel Houellebecq, e do un titolo secco: Piattaforma. Tra gli italiani, perché non riscoprire Ennio Flaiano?

Tornando al romanzo, quanto tempo è passato dalla sua stesura e successivamente dalla sua pubblicazione? Alla luce di tutte le esperienze che hai vissuto nel frattempo, c'è qualcosa che cambieresti nella trama o nella psicologia dei personaggi?

Dunque, l'ho scritto tra aprile e maggio del 2008, ora che ho trovato un editore sono riuscito a firmare il contratto a luglio 2009, per poi pubblicare a gennaio 2010, un percorso abbastanza lungo come vedi. Per rispondere alla tua domanda: no, non cambierei niente, è giusto che Un uomo da abbattere resti così. E' un'opera perfettibile ovviamente, ma secondo me funziona bene, nel complesso riflette un periodo della mia vita, e soprattutto con un linguaggio che ancora mi appartiene. Cosa direi fondamentale per uno scrittore.

Hai qualche consiglio da dare a chi vorrebbe intraprendere il percorso dello scrittore? 

Il consiglio resta sempre quello del nostro amico Stephen [King, n.d.r.]: leggere molto e scrivere molto, per trovare idee e uno stile. E soprattutto, evitare come il peggiore dei mali le scuole di scrittura, che non servono a niente. Chi meglio del nostro autore preferito può insegnarci qualcosa?

Un'ultima domanda: a oggi, quest'uomo è veramente da abbattere?

Chi lotta per affermare il diritto di essere se stesso corre sempre dei rischi. Anche di essere usato come bersaglio. 


A cura di Mattia

Ringraziamo Ariberto Terragni per aver scelto la nostra panchina e se anche tu vuoi far conoscere il tuo romanzo puoi scriverci a e partecipare all'iniziativa We want you.
L'autore ci ha detto di avere ancora a disposizione una copia del libro; la metteremo in palio per un Giveaway ed il vincitore realizzerà la recensione.



30 marzo 2011

I LOVE ......New York!




Il J.F.K. sembra ormai un puntino nero all'orizzonte mentre il taxi sfreccia folle tra il traffico ai confini della Grande Mela. Ci stiamo avvicinando al centro nevralgico della vita newyorkese: destinazione Manhattan. Dieci dollari a testa e qualche spavento per le assurde manovre del tassista di turno sono il modesto prezzo da pagare per raggiungere il nostro albergo.

Verde. La prima cosa che mi viene in mente appena mi affaccio alla finestra dell'hotel. Verde, sconfinato nei suoi esigui quattro chilometri per ottocento metri. Un parco tutto sommato relativamente piccolo, eppure sorge lì, nel cuore di una città di cemento e metallo e hot dog e bistecche di bisonte. Verde. Central Park, un'oasi di pace interiore, un luogo che non è un luogo, sembra quasi non esistere. Central Park, il non-luogo dove ho avuto l'opportunità di leggere uno dei miei autori preferiti in lingua originale: sto parlando di Howard Phillips Lovecraft. Il libro in questione era nello specifico un'antologia commemorativa in edizione speciale dal titolo (forse un po' scontato) Necronomicon.



Sembra quasi un'antitesi, leggere Lovecraft a New York, città nella quale lui stesso visse un periodo tanto breve quanto infelice. Eppure le circostanze mi portano proprio a questo: un parco, anzi, "IL" parco ed un'ottima lettura. Trovata la panchina ideale, è solo questione di pochi secondi prima di venire risucchiato negli incubi di Lovecraft: mostri, alieni, creature misteriose e divinità aberranti sopite e celate alla vista dei più. Quando rialzo gli occhi dal libro, mi ci vuole un po' per capire dove mi trovo: ancora qui, ancora Central Park, ma qualcosa è cambiato. Forse sono io, forse è il mondo esterno. Però inizio a tremare; mi succede ogni volta con i suoi racconti, mi ci accosto con tutte le certezze che ho, e puntualmente queste vengono fatte a pezzi, ridicolizzate da un'unica emozione: la paura. Non chiedetemi perché, ma adoro leggere storie dell'orrore.




E poi torniamo di nuovo a New York. Un momento sono sull'Empire State Building a dominare il mondo con uno sguardo, un attimo dopo sono ai piedi di una bellissima donna che porta una fiaccola e sussurra LIBERTA'. E poi, e poi, e poi rincorro il traffico sul Brooklin Bridge e passo silenzioso accanto ai clochard all'angolo con la 5th Avenue, incontro il Buddha nel cuore esterno di Chinatown (purtroppo l'interno non è consentito a tutti i comuni mortali) e faccio visita ad una Little Italy da cartolina, forse anche troppo. E poi e poi e poi vedo Harlem e penso che il quartiere non è più come quello descritto nei film, ma è divenuto zona residenziale grazie al cielo, e poi vedo il Bronx ed anche lui non se la passa più così male, le aree sono tutte in riqualificazione e New York non è mai stata così bella.

E in mezzo a tutto le persone. I turisti. I newyorkesi. Gli immigrati. Un crogiolo di culture e influenze che non sarebbe nemmeno concepibile altrove. Lovecraft avrebbe avuto ribrezzo (tacciato di razzismo, in realtà il buon Howard era semplicemente un solitario per natura... non odiava la gente, ne aveva solo paura perché non la conosceva). Io mi limito a constatare come qui sembri tutto più omogeneo, le diverse etnie, le diverse usanze che invece di fare a pugni sembrano fondersi e creare un tutto paradossalmente e meravigliosamente armonico.

E poi, prima di tornare, un ultimo sguardo a Central Park. Un luogo non-luogo dove perdersi una volta di più in mille sogni, immagini, pensieri e poi sciogliersi nel paesaggio e tornare ad essere parola.


E poi. E poi. E poi apri gli occhi e sei a casa. Di nuovo a casa, con un bagaglio di emozioni indescrivibile, una voglia di tornare e una voglia di sognare. Forse ci tornerò, forse quella panchina a Central Park mi aspetterà ancora una volta per qualche nuova avventura tra le pagine di un Poe, o di un Tolkien, o di chissà chi altro. Forse...


A cura di Mattia

Se anche tu vuoi scrivere sulla tua città o su un viaggio che hai fatto, scrivi al nostro indirizzo: e clicca qui!


Recensione| MANGIAROZZO 2011 (Carlo Cambi)

In questo periodo di celebrazioni nazional-popolari in merito all’Unità d’Italia, penso che una cosa che il mondo ci invidia e che unisce nord è sud è la buona cucina che si pone come manifesto della nostra cultura. 

Un baluardo contro i fast food ed i ristoranti etnici che imperversano nelle nostre città e che, dobbiamo ammetterlo, ci piacciono parecchio.


Il libro mi è stato regalato per compleanno, e mi sono immerso subito in questo giro di osterie e trattorie italiane che viene giustamente considerato una delle migliori guide dell’enogastronomia italiana. 

Inizia con la consueta introduzione, l’albo d’oro (nelle edizioni precedenti si intitolava Gambero Rozzo), segue l’elenco dei nuovi posti scovati dall’autore e di altri che, causa dei tempi duri, hanno chiuso ed infine, una ad una vengono presentase tutte le osterie e trattorie che il buon Carlo Cambi ha avuto modo di visitare in questo suo itinerario.

Questa corposa sezione è ovviamente divisa per regione e per ogni provincia presenta i posti oiù interessanti nei quali mangiare.

Per ogni locale, l’autore riporta indirizzo, numero di telefono e fax, email, eventuale sito web e dei dati relativi alla capienza, ai giorni di chiusura ed al prezzo medio. Dopodiché si lancia in una recensione in cui parla del posto e descrive alcuni dei piatti serviti, della carta dei vini. In alcuni racconta anche aneddoti relativi alla storia della locanda e dei suoi proprietari.

Un itinerario fuori dai percorsi conosciuti o dai ristoranti più blasonati, per scoprire nuovi luoghi da visitare e soprattutto una cucina regionale e i suoi prodotti tipici che stanno ritrovano il posto al sole che tanto meritano.

Il libro non l’ho letto tutto, ovviamente, ne avrò modo di riscontrare la bontà di tutte le trattorie, però questo testo è apprezzabile per il suo contenuto, le proposte in esso contenuto, la forma facilmente fruibile. 

Ogni volta che mi trovo ad affrontare un viaggio la consultazione del Mangiarozzo mi sembra d’obbligo; in essa scovo le trattorie nelle quali mi lascerò accarezzare il palato dalle delizie del posto e dal vino che mi serviranno con genuinità e passione.


A cura di Claudio


Voto 10/10


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29 marzo 2011

Review | RETRIBUTION FALLS (Chris Wooding)

Hi guys this is the first time we write a english review on Reader’s Bench.
For quite a while now, I started reading science fiction and fantasy books in english. So I said to me: “Let’s try!”.

The first book it’s “Retribution Falls” by Chris Wooding. I reed about this book a while ago, on Mad Hatter’s Review blog, and it captured my mind.


The story is set in a world with technology (that sometimes work with magic), but similar to a Victorian age. Most of travels are accomplished by airship, in a world that seems quite mountainous. So we see a lot of airships, like the Kitty Jay (the protagonist airship), or little aircrafts like the Skylance. The order is kept by the Archduke, strongly opposed by the Awakeners, a religious order founded by the last mad king.

From the first page, we are conquered by Captain Dorian Frey.
He is quite a character indeed, working as a pirate, smuggler, and sometimes also a thief.
Fray loves women, drinking liquor and Rake (a variation of poker, at the end of the book you can find the rules). With is love for money, he’ll be framed for the murder of the son of the Archduke, searching for a way to save his life and the Kitty Jay.
You’ll also love the other members of the crew, like Malvery the drunk doctor, or Crake the daemonist.

The book it’s not something very original, but it’s a tons of fun!!! From the first page you are pushed in a world full of pirates and smugglers, where the airship is more important of your crewmates life. You’ll find a lot of things that sounds familiar, but the skill of Chris Wooding is such that everything runs smoothly. The characters evolve during the story, making them, not only fun, but also deep.

“Retribution Falls” is ultimately a very good novel, that will make you laugh like crazy, leaving you with the desire to read more.

Edited by Davide

“Retribution Falls” by Chris Wooding, Pub Gollancz, 352 pagg, price 9,60 euro

Vote: 9 / 10






Iniziative| I LOVE - IL LUOGO DEL CUORE


I LOVE è una nuova iniziativa di Reader’s Bench.

Ci piacerebbe che tu ci scrivessi sul tuo posto del cuore, sulla città o  sul paese in cui vivi.

Vorremmo scoprirne le bellezze, i monumenti o la storia.

I LOVE potrebbe anche essere il resoconto di un viaggio, di un luogo che noi readers dovremo conoscere assolutamente.

Ogni articolo dovrà essere corredato dai libri che hai letto a riguardo o semplicemente dal romanzo che ti ha accompagnato.

Ti aspettiamo all’indirizzo:

Potresti scoprire che il tuo luogo del cuore rappresenta la tua anima e chi davvero tu sia.


N.B Il luogo del cuore potrebbe essere in Italia o nel resto del mondo. Per info e modalità contattaci al nostro indirizzo o scrivi un commento, qui sotto.



Recensione| COLTI SUL FATTO (Marco Travaglio)

Descrivere il contenuto di questo libro è semplicissimo: qui sono raccolti tutti gli editoriali che Marco Travaglio ha pubblicato sul giornale “Il Fatto Quotidiano” durante il suo primo anno di vita. 

Proprio perché di editoriali, quindi di commenti alle notizie, si tratta, per essere compresi appieno necessitano di una qualche conoscenza di tali notizie. Per ovviare a questo problema, alcuni pezzi presentano un brevissimo incipit riepilogativo, che comunque non basterebbe ad un alieno piombato ieri sulla Terra per farsi un'idea di cosa sta leggendo.


Non voglio entrare nel merito delle idee dell'autore, col quale si può essere d'accordo o meno, parzialmente o totalmente (io, per esempio, non condivido quello che dice il 05/11/2009 sul crocifisso a scuola e proprio non mi va giù che il 15/11/2009 definisca Doc Brown “lo scienziato pazzo di Ritorno al futuro”, insinuando che i suoi marchingegni non funzionino mai!), ma va dato atto al giornalista di argomentare sempre ogni sua affermazione e di non riportare mai notizie non suffragate da prove, testimonianze e riferimenti.

Lo stile è quanto di più tipicamente travagliano si può pensare: diretto, asciutto, fortemente sarcastico (forse con qualche punzecchiatura di troppo sull'aspetto fisico dei suoi bersagli). Per dare maggior sapore ironico al discorso, l'autore usa un registro non troppo elevato in cui però inserisce termini più magniloquenti come lenocinio, sardanapalesco, sesquipedale e qualche neologismo di sua fattura, espediente non nuovo nella comicità, ma meno usuale nel giornalismo.

Ridere per non piangere: a chiunque sfugga il senso di questa locuzione consiglio di leggere questo libro.

PS: a mio parere questo è un libro da leggere a piccole dosi, diciamo uno o due editoriali al giorno, per aver modo di assimilarli e rifletterci su con calma.

Recensione a cura di Diego

“Colti sul fatto” di Marco Travaglio, Garzanti Libri, 450 pagg, 16,90 euro



Voto 8,5/10














28 marzo 2011

CONCORSI| PROLUGATO IL TERMINE DEL CONCORSO "La panchina del cuore"



Caro Reader, 
abbiamo deciso di prolungare in termine del concorso fino alla mezzanotte del 16 aprile. Per info e modalità clicca qui.

CHIUSO



Eventi| FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI - BOLOGNA CHILDREN'S BOOK FAIR 2011


Si svolgerà a Bologna da oggi fino al 31 marzo la Fiera del Libro per Ragazzi.

Un’area espositiva di 20 mila metri quadrati, 67 i paesi espositori per uno, come sembra facilmente intuibile, degli appuntamenti più importanti legati all’editoria.


LIBRI SUL COMO'| Elenora

Se per comò si intende un qualunque ripiano dove poter appoggiare dei libri allora direi che ho, disseminate per casa, colonne di volumi sparse per tutta casa. Ogni volta che ho dei soldi in tasca, finsico sempre per spenderli nell'acquisto di un libro e, inevitabilmente, mi trovo ad averne di più di quanti riesca a leggerne.

In questo momento sto leggendo "Il trono di spade" di George R.R. Martin, ma mi attendono:

"Ballando nudi nel campo della mente" di Kary Mullis

"La doppia elica" di James D. Watson

"Il palazzo della mezzanotte" di Carlos Ruiz Zafon

"L'uomo inquieto" e  "Il cinese" di Henning Mankell



Quanti sono i vostri libri sul comò?




25 marzo 2011

Libri and Company | BOOKMARKER, SEGNALIBRI

Un nuovo appuntamento per parlare di Libri & Company: I Segnalibri!

Sono ricordi di vacanze ma soprattutto souvenirs che acquisto sempre alle mostre che visito.

Ne ho di legno, cartonati, calamitati e di stoffa.




Sarà capitato anche a voi di non avere mai il segnalibro quando vi serve; ed ecco che i biglietti del treno o del cinema all’occorrenza diventano perfetti bookmarker. 

Anzi, alcune volte sono anche meglio!

Per non parlare delle fascette; il cui unico utilizzo possibile è proprio quello di segnalibro d’emergenza!

Ecco una carrellata dei segnalibri più strani trovati nel web:

Segnalibro di stoffa



Il segnalibro di stoffa è un classico che si rinnova interpretando diversi personaggi dei fumetti.

 Segnalibro in metallo


 

Il segnalibro per chi ama il design. Sottilissimo e d'effetto.





Quando l'idea e la cretività fanno la differenza. Perfetto anche per lo studio. Allora è proprio vero che dai libri può "nascere" solo qualcosa di buono! (Per il sito del Green marker cliccate qui)



Segnalibro fiammante
 



Se bruci dalla voglia di leggere, questo è il segnalibro che fa per te!

 

Segnalibro con i gatti




Per chi vuole unire alla passione dei libri anche quella per i gatti. Animali da sempre simbolo di intelligenza e curiosità.


E voi quanti e quali segnalibri avete? Quali sono i più preziosi? 


Oggi in tutta Italia sarà la giornata di Leggere, Leggere, Leggere.

Abbiamo intervistato, qualche settimana fa, l’ideatore Alberto Schiariti.

Sul sito di potrete scaricare gratuitamente il segnalibro dell’iniziativa, un modo, ci ha detto Alberto per condividere e portare sempre con sé l’idea dell’iniziativa: regalare un libro ad uno sconosciuto, per promuovere la lettura ad ogni età.

A cura di Claretta

INTERVISTA A DARIA COLOMBO

Meglio dirselo è il primo romanzo, edito da Rizzoli, di Daria Colombo.

Abbiamo già parlato del libro e della presentazione tenutasi a Latina, alla presenza di Antonio Pennacchi, lo scorso novembre.

Daria Colombo, giornalista, autrice televisiva, art director è stata l’ideatrice del Movimento dei Girotondi nel 2001.

E non voglio essere ridondante se dico che questa è stata l’intervista più importante mai realizzata da me sulla nostra panchina.



Signora Colombo voglio ringraziarla per averci concesso quest’intervista. Come si legge tra i ringraziamenti, l’idea del libro è nata pian piano, accumulando fogli che mai avrebbe creduto diventassero un libro. Invece, eccolo qui, il suo primo romanzo. Come si è concretizzato il progetto? Come descriverebbe l’emozione di un autore che vede per la prima volta nascere un proprio progetto letterario? Si sarebbe mai immaginata tanto successo?

Il nucleo del libro è certamente autobiografico, mi sono ispirata alla mia vita per alcuni tratti della narrazione. Sono stata io stessa una sessantottina con un passato di contestazione nei confronti dei miei genitori. Ho conosciuto il dolore e la malattia di mia madre ma a differenza della protagonista ho fatto in tempo a recuperare il rapporto con i miei. Il tema di Meglio dirselo è venuto dalla pancia, ma da questa alla trasposizione letteraria è intercorso più di un anno di lavoro. Vedere stampato il primo libro credo sia un’emozione unica che porterò con me per il resto della vita e se poi succede che va bene, come è successo a me, ti senti una miracolata. E no, devo dire che non mi sarei mai immaginata niente del genere.


24 marzo 2011

CARTOON ON THE BENCH: COME NASCE UN CAPOLAVORO


 di Mattia Galliani

(basta cliccarci sopra due volte per vederla ingrandita)



Il sito dove pubblica le sue vignette:

Il blog che cura con alcuni amici:


Recensione | I VELENI DEL CRIMINE (Carlo Lucarelli)

Se avessi lo stile di Carlo Lucarelli, probabilmente comincerei questa recensione più o meno così: “C'è un uomo, uno scrittore, uno di quelli bravi, che sa raccontare delle storie, storie brutte, ma vere. E le racconta così bene che quasi dimentichi che sono vere. Però poi ci pensi su ed allora le cose cambiano, i ricordi si fanno vividi, la rabbia monta...”


Se avessi lo stile di Carlo Lucarelli, forse troverei una delle sue metafore per esprimere come questa recensione, ad eccezione che per i contenuti, cioè per le storie narrate, potrebbe essere valida per tutti gli altri suoi libri che trattano gli argomenti della trasmissione “Blu Notte” (“Misteri d'Italia”, “Nuovi Misteri d'Italia”, “Mistero in Blu”, “La Mattanza”, “Piazza Fontana”, “Storie di Bande Criminali, di Mafie e di Persone Oneste” e “Navi a perdere”; aggiungerei anche “La faccia nascosta della luna”, ispirato, però dalla trasmissione radiofonica “DeeGiallo”) e vi convincerei a leggerli tutti.

Se avessi lo stile di Carlo Lucarelli, riuscirei a tenere il lettore incollato al monitor finché non ha letto l'ultima parola di questa recensione, per poi farlo imprecare, perché è finita. 

In questo volume di cronaca, l'autore si sofferma sugli argomenti dell'ultima stagione del programma televisivo che conduce, temi che vanno dalle mafie (Mafia e politica, Racket ed Il clan dei Casalesi), agli affari di stato (P2, Tangentopoli, L'armadio della vergogna), al mondo del lavoro (Amianto) al giornalismo investigativo (Ilaria Alpi).

Carlo Lucarelli ha una grandissima abilità: quella di prendere una storia talmente ingarbugliata che, se fosse finta, nessuno scrittore riuscirebbe a concepire, ed a raccontarla come se fosse semplice e lineare, senza bisogno di ripetizioni o omissioni. 

Carlo Lucarelli ha anche un'altra grandissima abilità: quella di delineare con poche parole una situazione, un contesto, un'epoca. Sa mettere insieme quei pochi dettagli che servono al lettore per trovarsi esattamente nel luogo in cui si svolgono i fatti, pur stando ancora a casa sua, per poi cominciare a raccontare in modo sobrio, scorrevolissimo, pacato, ma diretto ed estremamente pregnante le vicende di cui vuole parlare, tenere vivo il ricordo. Riesce a trasmettere la sua rabbia, il suo dolore per le vittime al lettore. Sottolinea con maestria i punti essenziali della narrazione, arricchendola di dettagli sottili, quasi sfumati, ma efficacissimi nel contesto narrativo.

Una lettura estremamente interessante, per chi non ha seguito il programma televisivo ed un utile ripasso per chi non vuole dimenticare. Il tutto corredato da una buona bibliografia.

Recensione a cura di Diego

“I veleni del crimine” di Carlo Lucarelli, Einaudi, 490 pagg, 19,50 euro


 Voto 9/10








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